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Come compilare una cartella parodontale in pochi step

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Chiara e coincisa: ecco come compilare una cartella parodontale in digitale

In qualsiasi altro ambito medico la compilazione e la gestione della cartella clinica riveste una grande importanza.

Nello specifico, in quello odontoiatrico, dopo un primo inquadramento della problematica, può essere consigliabile utilizzare delle specifiche cartelle, come la cartella parodontale.

Questa, infatti, presenta una struttura peculiare ed è fondamentale in tutti quei casi nei quali il paziente mostri segni e sintomi da indagare, associabili alla parodontite.

Andiamo allora a vedere come compilare una cartella parodontale in pochi semplici passi, avvalendosi degli strumenti informatici.

Cos’è la cartella parodontale?

La cartella parodontale è uno strumento di raccolta dati con fini diagnostici, che permette al dentista di conoscere in modo approfondito la situazione parodontale del paziente.

Infatti, contiene tutti i risultati delle analisi effettuate sui tessuti, il fatto che siano presenti o meno tasche parodontali e il livello di andamento delle terapie.

Per ogni dente la cartella riporta gli esiti di diverse misurazioni, detti appunto indici parodontali (recessione, profondità di sondaggio, mucosa, mobilità, indice di placca e così via).

La cartella clinica parodontale dovrà quindi avere una struttura ben precisa, che si può codificare in diverse sezioni.

Come compilare una cartella parodontale in 5 step

Per aggiungere alla scheda paziente la cartella parodontale, è necessario raccogliere numerose informazioni personali e sulle caratteristiche della sua patologia

Per aggiungere alla scheda paziente la cartella parodontale, è necessario raccogliere numerose informazioni personali e sulle caratteristiche della sua patologia.

Ecco quali sono gli step da seguire per ottenere un quadro completo:

  1. Raccolta informazioni sul paziente. Essendo la malattia del parodonto una patologia multifattoriale, non si deve sottovalutare alcuna informazione come l’età, la scolarità e la posizione lavorativa del paziente. Importantissimo poi il dato delle abitudini viziate, in primis il fumo.
  2. Indagine dell’anamnesi patologica. Un esempio classico è rappresentato dal diabete mellito – che potrebbe, da una parte, peggiorare la prognosi e, dall’altra, condizionare negativamente il trattamento.
  3. Sondaggio parodontale: serve a misurare lo spazio fisiologico tra la gengiva e il dente che, in condizioni normali, misura 2 mm senza sangue; qualora lo spazio sia superiore a 2 mm o ci sia presenza di sangue ci troviamo di fronte a un’alterazione dei tessuti parodontali.
  4. Valutazione degli indici di placca e di sanguinamento.
  5. Verifica della mobilità dentaria.

Scegli la cartella parodontale digitale!

Abbiamo visto come compilare la cartella parodontale possa essere un processo piuttosto lungo, nel quale è necessario annotare diversi dati.

Il rischio, quindi, è quello di creare un documento confuso e poco chiaro che potrebbe vanificare in parte degli sforzi fatti.

Per gestire in maniera completa e dettagliata la cartella clinica dei tuoi pazienti con informazioni cliniche veloci ed organizzate, personalizza l’area clinica in base alle tue esigenze e alle modalità di lavoro del tuo studio dentistico, scegli allora di avvalerti di un gestionale odontoiatrico come DentalOpera.

Per quanto riguarda la gestione dell’area clinica, mette a disposizione strumenti digitali per il piano di cura, il diario clinico, i documenti, ecc.

Tra le funzionalità avanzate poi, che potenziano il gestionale clinico, troviamo l’app per la compilazione della cartella parodontale.

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